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Cosa c’è da sapere se assicuri l’auto di un’altra persona
Entriamo subito nel merito della questione rispondendo al quesito più urgente per chi legge questa guida: sì, è possibile stipulare una RC Auto per una vettura non di proprietà.
Questo perché la legge consente di intestare la polizza auto a una persona diversa da chi possiede il veicolo. Fermo restando che è obbligo del contraente pagare il premio assicurativo calcolato anche in base alla classe di merito (che fa capo al proprietario dell’auto e non al conducente).
Ricordiamo, poi, che guidare l’auto di un’altra persona è una pratica del tutto lecita e non serve annotarlo né tra i dati dell’assicurazione, né sulla carta di circolazione a patto che tale forma di ‘comodato’ basato su accordo verbale non superi i 30 giorni.
Prima di capire come funziona l’assicurazione di un’auto non di proprietà, soffermiamoci brevemente sui termini che descrivono i soggetti che agiscono in questa operazione:
Riassumendo, è possibile in linea di massima assicurare un'auto non di proprietà, perché non c’è nessun obbligo di legge che impone che chi sottoscrive la polizza debba essere anche il proprietario del mezzo. In altre parole, il contraente della polizza e il proprietario del mezzo possono essere due soggetti distinti.
Se decidi di assicurare un’auto non di proprietà accertati che ne valga davvero la pena, valutando i vantaggi e gli svantaggi. Il vantaggio più evidente si riscontra quando, trattandosi di un veicolo utilizzato all'interno del nucleo familiare, si decide di avvalersi della Legge Bersani che permette di ereditare la classe di merito (più favorevole) di un componente della famiglia.
Facciamo il caso pratico che in un nucleo familiare siano presenti dei neopatentati per i quali l’assicurazione risulta essere economicamente onerosa: in tal caso è possibile sottoscrivere la polizza a nome del neopatentato (sottoscrittore/conducente) e intestare la macchina al genitore con la classe di merito migliore. Lo stesso discorso vale per la RC Auto familiare, estensione della Legge Bersani, che apre suddetta possibilità anche a veicoli di categoria diversa e che potrebbe fare gioco in caso si dovesse assicurare un motociclo o una minicar.
Relativamente agli svantaggi di assicurare un’auto non di proprietà, bisogna evidenziare che possono insorgere conseguenze spiacevoli soprattutto quando le figure sopra descritte di proprietario e conducente non coincidono. Se alla guida del mezzo si trova un conducente occasionale (non il proprietario), in caso di sanzione con constatazione differita è il proprietario del mezzo a dover pagare, anche se potrà poi rivalersi sul conducente. Inoltre, caso di incidente stradale è sempre il proprietario che si assume i rischi e dunque è la sua classe di merito ad essere penalizzata.
In conclusione, fare l’assicurazione per un’auto non di proprietà è una modalità che consente di risparmiare sul costo dell’assicurazione a patto che sussistano determinate condizioni, come quella di poter ereditare una classe di merito più vantaggiosa.
Ancora una volta sottolineiamo che la classe di merito è legata all’attestato di rischio, documento basilare per calcolare il costo della polizza, che a sua volta è in capo al soggetto proprietario del mezzo. Da tale premessa consegue che la compagnia assicuratrice prende in considerazione i dati del proprietario - quali età, residenza ed esperienza alla guida - per calcolare il prezzo della polizza.
È importante evidenziare, inoltre, che non tutte le compagnie assicurative consentono di sottoscrivere una polizza auto per un veicolo appartenente a un soggetto terzo: potrebbero esserci delle clausole di esclusione da verificare prima di siglare il contratto. Se così fosse, c’è sempre un’altra opzione: cercare una diversa soluzione per risparmiare sul costo della RCA facendo un preventivo online. Nessun altro strumento è altrettanto efficace per trovare la polizza su misura per le esigenze personali, familiari o lavorative.